CONCORSO “Racconta il tuo viaggio” 2010

VINCITORI E MENZIONI

La giuria, riunitasi il 25 novembre 2010 e costituita da Michele Azzali (vicepresidente), Alessandra Benacchio, Marco Benedetti, Fabio Cavulli, Giolo Fele, Floriano Menapace, Vittorio Napoli (presidente), Fedora Podio e Roberto Calliari, è giunta alla seguente deliberazione.

Il primo premio “Racconta il tuo viaggio – 2010” viene assegnato a Francesca Bertin, che presenta un’opera dal titolo “Heimat Urlaub – viaggio nella propria terra”, con la seguente motivazione:

Francesca Bertin affronta il problema della “città diffusa” nell’entroterra del nordest veneto abbinando le due caratteristiche essenziali della documentazione paesaggistica, la preparazione culturale e l’aspetto tecnico. L’indagine, supportata dalla lettura di alcuni fra i principali testi del geografo Eugenio Turri, è stata organizzata con metodo su varie direttrici in modo da fornire una visione omogenea del territorio esaminato, utilizzando le strade come luogo di indagine e arrivando, come lei stessa suggerisce, a un modo nuovo di guardare non distratto e attento alla realtà dei “nuovi elementi paesaggistici”. Le immagini raccolte, realizzate con comuni macchine fotografiche, non indulgono in ricercatezze, ma rivelano un uso esperto delle luci dimostrando la conoscenza anche della lezione della New Landscape (1973) rappresentata da importanti maestri della fotografia americana, tedesca ed italiana, quali Robert Adams, Bernd e Hilla Becker, Luigi Ghirri, Guido Guidi, Massimo Vitali”.

Il secondo premio viene assegnato a Silvia Biasutti, che presenta un’opera dal titolo “Viaggio a Chisinau”, con la seguente motivazione:

Silvia Biasutti ci porta nella capitale della Moldova, in uno stato in grandi difficoltà economiche, serbatoio di braccia per un occidente a sua volta sempre più impoverito. Il racconto dalla viva voce dell’autrice ci fa andare oltre le immagini, fortemente eloquenti, ma sobrie, senza eccessi, soprattutto i ritratti dei bambini, dei gruppi di “orfani sociali” come sono definite quelle creature. Il dato umano è a volte drammatico, ma sempre offerto con mano sicura per tutta la durata della presentazione, con una qualità formale ed omogeneità di realizzazione mature. Ottime le immagini d’ambiente evocative della condizione sociale e per la buona qualità dell’elaborazione tecnica”.

Il terzo premio viene assegnato a Sebastiano Luca Insinga, che presenta un’opera dal titolo “Viaggio nella terra di ghiaccio e di fuoco”, con la seguente motivazione:

Sebastiano Luca Insinga compie un viaggio di formazione in Islanda. Il racconto si sviluppa attraverso la conoscenza con i luoghi, il rapporto con nature e usanze lontane, il viaggio di andata verso e sull’isola e il ritorno sempre più affannoso, notturno, evocativo fino all’arrivo, all’ultimo momento, al festeggiamento al quale non poteva mancare, a casa sua, finalmente in porto. Buone inquadrature e uso della cinepresa, buona conoscenza anche degli effetti filmici di sfocati e dissolvenze, del ritmo visivo e di quello degli attori. Qualche indulgenza negli interni, rivelatori di modi e simpatiche frequentazioni. Il riferimento alla filmografia live e a videoclip musicali non sempre è costante e stringato”.

A quest’ultima opera viene riconosciuto l’apprezzamento del pubblico.

Il premio speciale “Racconta la tua montagna” viene assegnato a Domenico Calvieri, che presenta un’opera dal titolo “Il Rosso e il Che’ ”, con la seguente motivazione:

Tre simpatici amici partono per le loro arrampicate in goliardica allegria, ma con consapevole esperienza, raccontata come un viaggio di maturazione dalle minime arrampicate iniziali vicino a casa, la sfida del ghiaccio e poi sempre più avanti fino al confronto più importante, definitivo per il salto di qualità compiuto, quello alla vetta estrema. Il viaggio in questo caso non è solo quello fisico, ma quello umano nel concetto, pur sempre romantico, della sfida, ma narrato con estroverso cameratismo. Le immagini sono un documento occasionale, a volte la qualità manca, ma l’insieme dell’impresa fa scoprire un approccio alla montagna lontano da paludamenti ed estremismi retorici”.

Inoltre, la giuria ritiene degni di particolare menzione l’opera di Giorgio Romagnoni dal titolo “Così in terra” e l’opera di Angela Di Fiore e Francesco Gentilucci dal titolo “Marocco”.

Giorgio Romagnoni con il suo racconto disegnato e fotografato ci fornisce una versione del “viaggio” unica in questo concorso, quello letterario. Il riferimento, nostalgico, poetico, è rivolto all’itinerario di maturazione, simile per certi versi al Gran Tour di Goethe, ma fatto da una fascia di età che si riconosce nel geniale pittore viennese Egon Schiele (1890-1918), alle soglie della prima Guerra Mondiale, che avrebbe perduto la propria allegria assieme alla vita morendo di “spagnola” assieme alla moglie nel 1918. I viaggi verso la luce, il mare, la cultura mediterranea, erano l’esperienza necessaria per riconvertire la conoscenza acquisita in patria in colore, musica, poesia, quasi un battesimo pagano (memorabili i viaggi di Paul Klee, August Macke, Hermann Hesse, …). Il racconto forse poteva sottolineare maggiormente questo aspetto, ma che un giovane dedichi le sue capacità grafiche e concettuali per esprimere un pensiero profondo come quello del viaggio di formazione culturale è da valutare di assoluto rilievo.

Angela Fiore e Francesco Gentilucci propongono il viaggio in Marocco assieme ai loro amici in un accurato foto-racconto, con la sequenza delle immagini ben organizzate e rielaborate; il ritmo delle dissolvenze e dei tagli correttamente calibrati, una buona colonna sonora, non stancano e accompagnano con intelligenza e ironia l’avventura del gruppo attraverso una serie di notazioni coloristiche e d’ambiente, anche sociale, documentando altresì l’interazione tra loro e gli incontri occasionali avuti. Le immagini presentate appartengono a più mani, probabile selezione da un più vasto archivio e rimangono sempre di buona fattura.

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