La storia nel ghiaccio

Venerdì 4 marzo, ad ore 20.30, una serata organizzata dalla Sezione universitaria della SAT (SUSAT)
dedicata agli interventi di recupero di manufatti della Grande Guerra nei due più importanti siti in alta quota del Trentino: Cavento e Punta Linke

Il riscaldamento globale e il conseguente scioglimento repentino dei ghiacciai alpini hanno portato negli ultimi anni all’affioramento di numerosi resti e manufatti della Grande Guerra in quelli che furono tra i più alti teatri di guerra nelle Alpi, il Corno di Cavento nel gruppo dell’Adamello e Punta Linke nel Gruppo del l’Ortles – Cevedale, a poca distanza dalla Cima del Monte Viòz.

Ai 3.612 metri di Punta Linke il ghiaccio ha conservato parte di un complesso sistema di apprestamenti che, se debitamente indagati, potrebbero restituire dei dati straordinari sulla vita in guerra a quelle altitudini. Nella migliore delle ipotesi si potrebbe giungere alla realizzazione di un itinerario museale in quota di grande impatto emotivo che consentirebbe il contatto fisico con gli ambienti che videro lo svolgersi drammatico di quei lontani eventi.

Nella galleria del Corno di Cavento nel Gruppo dell’Adamello, scavata a quota 3.380 metri nella primavera del 1917 dagli Austriaci, persa e riconquistata a fronte di sanguinosi episodi nell’estate dell’ultimo anno di guerra, strutture e reperti di ogni tipo sono stati ritrovati esattamente come furono lasciati, alla fine del conflitto, dai soldati italiani che per ultimi presidiarono la vetta.

Alla complessità di questo tipo di contesti, per le condizioni ambientali e l’ubicazione in alta quota, si aggiunge da un lato l’urgenza del recupero di manufatti che una volta fuoriusciti dalla coltre glaciale si vengono a trovare esposti al pericolo di alterazione e predazione da parte di soggetti non autorizzati; dall’altro l’imprescindibile necessità di intervenire su di essi con competenze molteplici che mettono in campo ambiti d’indagine, di tutela e di valorizzazione diversi.

Di questi due interventi di recupero e delle metodologie adottate si parlerà per iniziativa della Sezione Universitaria della SAT venerdì 4 marzo nel corso di una conferenza in programma alle 20.30 alla Casa della SAT in via Manci dal titolo “La Grande Guerra: una storia nel ghiaccio”. Interverranno l’archeologo Franco Nicolis della Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento, l’archeologo Nicola Cappellozza della SAP Ricerche Archeologiche e Marco Gramola presidente del Comitato Storico della SAT.

A Punta Linke gli archeologi della Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento sono intervenuti in collaborazione con il Museo “Pejo 1914-1918. La guerra sulla porta” una prima volta nel 2009, mentre la campagna 2010 ha avuto come obiettivo non solo il recupero dei reperti, ma anche quello di mettere in luce con metodologia archeologica parte del contesto del sito di Punta Linke. Solo lo scavo di tipo archeologico garantisce infatti una raccolta accurata e una documentazione di tutto ciò che emerge dal ghiaccio.

Nella Galleria del Cavento l’iniziativa congiunta della Soprintendenza Beni Storico Artistici e del Servizio Bacini Montani della Provincia Autonoma di Trento e della Società degli Alpinisti Tridentini, in particolare del Comitato Storico e del Catasto Cavità Artificiali costituiti in seno a quest’ultima, è stata finalizzata ad un progetto di recupero e scavo effettuato sciogliendo il ghiaccio che in quasi un secolo aveva colmato la cavità sotterranea. Una ricerca storica, archeologica e speleologica unica nel suo genere per il periodo storico trattato.

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CONCORSO “Racconta il tuo viaggio” 2010

VINCITORI E MENZIONI

La giuria, riunitasi il 25 novembre 2010 e costituita da Michele Azzali (vicepresidente), Alessandra Benacchio, Marco Benedetti, Fabio Cavulli, Giolo Fele, Floriano Menapace, Vittorio Napoli (presidente), Fedora Podio e Roberto Calliari, è giunta alla seguente deliberazione.

Il primo premio “Racconta il tuo viaggio – 2010” viene assegnato a Francesca Bertin, che presenta un’opera dal titolo “Heimat Urlaub – viaggio nella propria terra”, con la seguente motivazione:

Francesca Bertin affronta il problema della “città diffusa” nell’entroterra del nordest veneto abbinando le due caratteristiche essenziali della documentazione paesaggistica, la preparazione culturale e l’aspetto tecnico. L’indagine, supportata dalla lettura di alcuni fra i principali testi del geografo Eugenio Turri, è stata organizzata con metodo su varie direttrici in modo da fornire una visione omogenea del territorio esaminato, utilizzando le strade come luogo di indagine e arrivando, come lei stessa suggerisce, a un modo nuovo di guardare non distratto e attento alla realtà dei “nuovi elementi paesaggistici”. Le immagini raccolte, realizzate con comuni macchine fotografiche, non indulgono in ricercatezze, ma rivelano un uso esperto delle luci dimostrando la conoscenza anche della lezione della New Landscape (1973) rappresentata da importanti maestri della fotografia americana, tedesca ed italiana, quali Robert Adams, Bernd e Hilla Becker, Luigi Ghirri, Guido Guidi, Massimo Vitali”.

Il secondo premio viene assegnato a Silvia Biasutti, che presenta un’opera dal titolo “Viaggio a Chisinau”, con la seguente motivazione:

Silvia Biasutti ci porta nella capitale della Moldova, in uno stato in grandi difficoltà economiche, serbatoio di braccia per un occidente a sua volta sempre più impoverito. Il racconto dalla viva voce dell’autrice ci fa andare oltre le immagini, fortemente eloquenti, ma sobrie, senza eccessi, soprattutto i ritratti dei bambini, dei gruppi di “orfani sociali” come sono definite quelle creature. Il dato umano è a volte drammatico, ma sempre offerto con mano sicura per tutta la durata della presentazione, con una qualità formale ed omogeneità di realizzazione mature. Ottime le immagini d’ambiente evocative della condizione sociale e per la buona qualità dell’elaborazione tecnica”.

Il terzo premio viene assegnato a Sebastiano Luca Insinga, che presenta un’opera dal titolo “Viaggio nella terra di ghiaccio e di fuoco”, con la seguente motivazione:

Sebastiano Luca Insinga compie un viaggio di formazione in Islanda. Il racconto si sviluppa attraverso la conoscenza con i luoghi, il rapporto con nature e usanze lontane, il viaggio di andata verso e sull’isola e il ritorno sempre più affannoso, notturno, evocativo fino all’arrivo, all’ultimo momento, al festeggiamento al quale non poteva mancare, a casa sua, finalmente in porto. Buone inquadrature e uso della cinepresa, buona conoscenza anche degli effetti filmici di sfocati e dissolvenze, del ritmo visivo e di quello degli attori. Qualche indulgenza negli interni, rivelatori di modi e simpatiche frequentazioni. Il riferimento alla filmografia live e a videoclip musicali non sempre è costante e stringato”.

A quest’ultima opera viene riconosciuto l’apprezzamento del pubblico.

Il premio speciale “Racconta la tua montagna” viene assegnato a Domenico Calvieri, che presenta un’opera dal titolo “Il Rosso e il Che’ ”, con la seguente motivazione:

Tre simpatici amici partono per le loro arrampicate in goliardica allegria, ma con consapevole esperienza, raccontata come un viaggio di maturazione dalle minime arrampicate iniziali vicino a casa, la sfida del ghiaccio e poi sempre più avanti fino al confronto più importante, definitivo per il salto di qualità compiuto, quello alla vetta estrema. Il viaggio in questo caso non è solo quello fisico, ma quello umano nel concetto, pur sempre romantico, della sfida, ma narrato con estroverso cameratismo. Le immagini sono un documento occasionale, a volte la qualità manca, ma l’insieme dell’impresa fa scoprire un approccio alla montagna lontano da paludamenti ed estremismi retorici”.

Inoltre, la giuria ritiene degni di particolare menzione l’opera di Giorgio Romagnoni dal titolo “Così in terra” e l’opera di Angela Di Fiore e Francesco Gentilucci dal titolo “Marocco”.

Giorgio Romagnoni con il suo racconto disegnato e fotografato ci fornisce una versione del “viaggio” unica in questo concorso, quello letterario. Il riferimento, nostalgico, poetico, è rivolto all’itinerario di maturazione, simile per certi versi al Gran Tour di Goethe, ma fatto da una fascia di età che si riconosce nel geniale pittore viennese Egon Schiele (1890-1918), alle soglie della prima Guerra Mondiale, che avrebbe perduto la propria allegria assieme alla vita morendo di “spagnola” assieme alla moglie nel 1918. I viaggi verso la luce, il mare, la cultura mediterranea, erano l’esperienza necessaria per riconvertire la conoscenza acquisita in patria in colore, musica, poesia, quasi un battesimo pagano (memorabili i viaggi di Paul Klee, August Macke, Hermann Hesse, …). Il racconto forse poteva sottolineare maggiormente questo aspetto, ma che un giovane dedichi le sue capacità grafiche e concettuali per esprimere un pensiero profondo come quello del viaggio di formazione culturale è da valutare di assoluto rilievo.

Angela Fiore e Francesco Gentilucci propongono il viaggio in Marocco assieme ai loro amici in un accurato foto-racconto, con la sequenza delle immagini ben organizzate e rielaborate; il ritmo delle dissolvenze e dei tagli correttamente calibrati, una buona colonna sonora, non stancano e accompagnano con intelligenza e ironia l’avventura del gruppo attraverso una serie di notazioni coloristiche e d’ambiente, anche sociale, documentando altresì l’interazione tra loro e gli incontri occasionali avuti. Le immagini presentate appartengono a più mani, probabile selezione da un più vasto archivio e rimangono sempre di buona fattura.

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Importante comunicazione per CONCORSO “Racconta il tuo viaggio”

CONCORSO “Racconta il tuo viaggio”

I candidati che hanno consegnato a mano o inviato per posta le opere, sono invitati ad inviare una mail di “segnalazione invio opera” a

vittorionapolifoto (at) yahoo.it

(per motivi di anti spam, (at) va sostituito con la @)

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Le Ragioni della Biodiversità

Nel dicembre 2006, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha deciso di proclamare il 2010 Anno internazionale della biodiversità.Spinta dalla forte preoccupazione sulle conseguenze sociali, economiche, ecologiche e culturali della perdita di biodiversità, essa ha auspicato che gli stati ed altri attori colgano l’occasione per rafforzare la sensibilizzazione sull’importanza della diversità biologica e per svolgere azioni locali, regionali ed internazionali.

In questo contesto di attenzione internazionale al tema della biodiversità, il comitato di gestione incaricato di dare attuazione alla convenzione quadro tra Università degli Studi di Trento, Opera Universitaria, Società Alpinisti Tridentini (SAT), Sezione Universitaria della Sat (SUSAT), sottoscritta il 28 ottobre 2009, propone un’escursione didattica sul Monte Baldo sulle “Ragioni della Biodiversità”.

Per informazioni contattare Roberto Calliari 340 2476692

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Attività estiva al rifugio Torquato Taramelli

Luglio

Domenica 04 – festa della SUSAT e dei 106 anni del Rifugio T. Taramelli. Cucina all’aperto con salumi e formaggi tipici, carne alla griglia e la tradizionale polenta gigante. Subito dopo il meglio della pasticceria del rifugio, con le nuove dolci creazioni dell’estate 2010.

Domenica 11 – Percorsi di NaturArte 2010 – Le parole degli alberi: lettura – laboratorio per bambini.

“…In un giorno d’estate prova a sdraiarti sull’erba bagnata di un sottobosco, o in mezzo ad una radura….chiudi gli occhi e respira piano, più piano ancora, con dolcezza. Sulle prime sentirai solo un bisbiglio, appena udibile, quasi un pigolio, ma a poco a poco, se sarai attento…” ( da “Filo di fata” di P. Lechermeier, A. Fronty )
…se sarai attento, sentirai anche tu le parole degli alberi del Taramelli !
Ascoltiamo insieme e lasciamoci ispirare dalla natura e dall’arte per raccontare, inventare, cantare, disegnare, dipingere, mimare le nostre storie.

Per informazioni Ylenia Angeli 348/2521066

Domenica 18 – La birra in cantina e in cucina. Bionda, rossa o scura la birra ha ormai assunto il doppio ruolo di dissetante bevanda e di gustoso ingrediente della cucina moderna. In questa giornata proporremo la birra artigianale, non filtrata e non pastorizzata, prodotta dal rifugio, insieme a piatti dove la birra è ingrediente portagonista.

Agosto

Domenica 01 – Un mondo di cioccolato, appuntamento goloso dedicato interamente al cioccolato. Ricette salate, dolci nuovi e della tradizione all’insegna dell’uso creativo del cioccolato!

Nella stessa giornata Percorsi di NaturArte 2010 – Le parole degli alberi: lettura – laboratorio per bambini.

“…In un giorno d’estate prova a sdraiarti sull’erba bagnata di un sottobosco, o in mezzo ad una radura….chiudi gli occhi e respira piano, più piano ancora, con dolcezza. Sulle prime sentirai solo un bisbiglio, appena udibile, quasi un pigolio, ma a poco a poco, se sarai attento…” ( da “Filo di fata” di P. Lechermeier, A. Fronty )
…se sarai attento, sentirai anche tu le parole degli alberi del Taramelli !
Ascoltiamo insieme e lasciamoci ispirare dalla natura e dall’arte per raccontare, inventare, cantare, disegnare, dipingere, mimare le nostre storie.

Per informazioni Ylenia Angeli 348/2521066

Sabato 07 “Le stelle d’alta quota”, serata astronomica a cura di Alberto Gazzola (Museo Tridentino di Scienze Naturali).
Al calar della notte si potrà trascorrere una piacevolissima serata alla scoperta di stelle e pianeti, evanescenti galassie e nebulose, coloratissime stelle doppie e ammassi stellari, attraverso l’osservazione ad occhio nudo e con il telescopio.
Possibilità di cenare e pernottare al rifugio, oppure di essere riaccompagnati in valle anche a tarda serata.

Domenica 08 – Degustazione della cantina Villa Piccola di Faedo. La piccola cantina a gestione famigliare ci proporra in assaggio i suoi vini prodotti con le uve di vitigni trentini come la Nosiola, i classici come il Traminer aromatico e il Pinot nero e l’originalissimo uvaggio Trei.
In abbinamento alla degustazione ci saranno I pani del rifugio, direttamente dal forno del rifugio vari tipi di pane casareccio dalle varie forme e sapori.

Nel primo pomeriggio dello stesso giorno si terrà il concerto del coro Novo Spiritu di Cembra.
Il coro Novo Spiritu nasce a Cembra nell’autunno del 1994 quando alcuni amici scoprono la comune passione per il canto e lo stare assieme all’insegna della musica e si costituisce ufficialmente come associazione culturale a partire dal 1997.

Nei primi anni il coro propone brani di musica sacra e profana del Rinascimento alternati a canti della tradizione spiritual afro-americana. In seguito, il repertorio si è arricchito e diversificato introducendo anche musica contemporanea, brani di tradizioni musicali lontane dall’Africa all’Australia e, inoltre, canti della tradizione popolare trentina.

Tutti gli appuntamenti si svolgeranno presso il rifugio e sono gratuiti.

Per informazioni:
rifugio Taramelli 360 879719 www.rifugiotaramelli.it

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